392.5417710
info@paolotrentani.it

Artrosi dell’anca: la medicina rigenerativa può evitare l’impianto della protesi?

L’ artrosi dell’anca, o coxartrosi, è una patologia cronico-degenerativa della cartilagine dell’articolazione coxo-femorale. Un processo degenerativo che può portare a una condizione invalidante, con difficoltà a svolgere anche le attività quotidiane più comuni.

L’artrosi dell’anca colpisce entrambi i sessi, ma con percentuali più alte nelle donne, specialmente dopo la menopausa. Questa forma di artrosi è la seconda più diffusa in Europa, dopo quella del ginocchio. Le cause di questa patologia possono essere differenti e in base ad esse l’artrosi è classificata come primaria (o idiopatia) o secondaria.

La coxartrosi idiopatica costituisce circa il 40% dei casi, insorge solitamente in età avanzata, e non ha una precisa causa identificabile.

La coxartrosi secondaria, invece, esordisce in età più giovanile come conseguenza di precedenti patologie che hanno colpito l’articolazione. Tra i principali fattori di rischio che possono innescare o accelerare la progressione della degenerazione troviamo:

  • L’età
  • Squilibri ormonali
  • L’obesità
  • La vita sedentaria
  • Le malattie metaboliche, sistemiche e infettive
  • I fattori genetici

 

Ortopedia, Medicina Rigenerativa e MSC

Negli ultimi anni, la medicina, per riparare i tessuti danneggiati, ha sfruttato le potenzialità terapeutiche delle MSC (cellule staminali mesenchimali). Le cellule mesenchimali, infatti, sono in grado di differenziarsi in diversi e differenti tipologie di cellule e di sostituire quelle danneggiata dalla lesione. Una caratteristica che permette di accelerare l’intero processo di guarigione.

 

In particolare, questa popolazione di cellule staminali adulte, immature e indifferenziate, è impiegata in virtù di due fondamentali proprietà:

  • Proprietà trofica: produzione di fattori di crescita e citochine per indurre proliferazione cellulare e formazione di nuovi vasi.
  • Proprietà paracrina: azione anti-infiammatoria.

 

Come viene eseguito l’innesto autologo delle celle staminali mesenchimali da tessuto adiposo?

Le cellule staminali mesenchimali sono prelevate mediante una piccola liposuzione dal tessuto adiposo autologo (grasso sottocutaneo addominale del paziente), il tessuto con la più alta concentrazione di questa tipologia cellulare. Grazie al sistema Lipocell, in particolare, attraverso un’apposita tecnologia di filtraggio, è possibile ottenere una soluzione ricca di cellule staminali mesenchimali.

L’impiego del filtro, infatti, consente di preservare il microambiente naturale delle MSC, chiamato “nicchia vasculo-stromale”, e quindi di mantenere inalterato il potenziale rigenerativo delle cellule.

La medicina rigenerativa permette, grazie al prelievo e alla successiva infiltrazione del tessuto adiposo autologo purificato, di rallentare la progressione del processo degenerativo causato dalla coxartrosi e prevenire stimolando la produzione di cartilagine, in un solo trattamento intra-operatorio. Il rallentamento è dovuto dall’azione anti-infiammatoria e anti-degenerativa delle MSC. Inoltre, se necessario, è possibile effettuare l’innesto di tessuto adiposo purificato ricco di MSC in entrambe le articolazioni dell’anca nello stesso giorno.

Related Posts