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Lesione del legamento crociato

La lesione di origine principalmente traumatica più comune tra calciatori e sciatori

La lesione del legamento crociato, come la lesione del menisco, è una lesione di origine principalmente traumatica. Calciatori e sciatori sono gli sportivi più soggetti a questo infortunio.
Il legamenti crociati hanno il compito di dare stabilità al ginocchio e si trovano tra il femore e la tibia, all’interno dell’articolazione.

Sono due per ogni ginocchio:

legamento crociato anteriore (LCA);
legamento crociato posteriore (LCP).
La rottura dei crociati è causata prevalentemente da traumi e il più soggetto è il legamento crociato anteriore.

Spesso la rottura di un crociato si accompagna anche alla lesione dei legamenti collaterali e dei menischi, si parla in questo caso di danno capsulo-menisco-legamentoso complesso.

Quali sono i sintomi?

La rottura del legamento crociato si manifesta di solito con un emartro importante, cioè con versamenti di sangue, dolore e incapacità di movimento. Questi sintomi possono derivare anche dalle eventuali lesioni associate.
Una volta che il dolore acuto si è attenuato, di solito entro le 3 settimane dall’evento, in caso di assenza di lesioni associate, il paziente recupera buona parte della funzione articolare, continuando comunque a percepire una sensazione di instabilità che rende impossibile praticare attività sportive che prevedano scatti e cambi di direzione.

Chi è più soggetto alle lesioni ai crociati?

Trattandosi di un tipico infortunio sportivo i soggetti più a rischio sono giovani e giovani-adulti attivi, che praticano sport come calcio e sci.

Quali esami sono necessari?

La diagnosi di lesione dei legamenti crociati è clinica. Nel momento in cui il chirurgo ortopedico sospetta la lesione richiede una risonanza magnetica.
E’ bene attendere la risoluzione della tumefazione, prima di ricorrere alla risonanza.

Come si risolve il problema al legamento crociato?

Il legamento crociato posteriore può guarire autonomamente, essendo molto ben vascolarizzato e quindi può cicatrizzare, purché rimanga per un periodo a riposo.
Il legamento crociato anteriore invece non ha la capacità di ripararsi in autonomia. La sua lesione determina infatti la rottura dell’arteria che nutre il legamento, impedendone la sua guarigione spontanea. Quindi una volta rotto, degenera in modo irreversibile. Una rottura inveterata dei legamenti crociati anteriori conduce a una gonartrosi o artrosi del ginocchio.

Cura del legamento crociato posteriore
Dal momento che può guarire spontaneamente, è importante agire immediatamente: va immobilizzato in estensione per alcune settimane, consentendogli di cicatrizzare.
A quel punto il paziente potrà iniziare un percorso di riabilitazione dedicato.

Cura del legamento crociato anteriore
Il crociato anteriore, essendo impossibilitato a guarire, non richiede nulla nell’immediato: immobilizzare il ginocchio per alcuni giorni, fino alla diminuzione del versamento e del dolore, per poi riprendere gradualmente una vita normale. Potenziare il quadricipite è fondamentale per dare la maggior stabilità possibile al ginocchio e preparare il paziente all’intervento di ricostruzione del legamento. Infatti arrivare all’intervento con una muscolatura ottimale consente un recupero nel post intervento più veloce.

Giovani e sportivi professionisti. Come comportarsi?

Nel caso di pazienti giovani o con esigenze sportive specifiche è possibile ricorrere alla chirurgia artroscopica ricostruttiva. Si tratta di un trattamento in grado di ricostruire il legamento danneggiato con un innesto tendineo (prelevato in genere dallo stesso ginocchio del paziente, in particolare dal tendine rotuleo o dalla zampa d’oca con gracile e semitendinoso).

Sebbene i dati siano controversi, è ragionevole pensare che il trattamento chirurgico, ripristinando la “normalità” articolare, può evitare una degenerazione artrosica precoce.

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